Tra tlc, radio, tv, editoria, internet e servizi postali i ricavi sono scesi a quota 56.1 miliardi, anche per il calo dei prezzi. Leader dei ricavi nel settore tv è Sky con 2,6 miliardi mentre Rai con 2,3 scavalca Mediaset a quota 2,2. Anno nero il 2013 soprattutto per la pubblicità, tutti i mezzi hanno perso, per la prima volta anche internet
16 luglio 2014 - Anno nero il 2013 per il settore che va sotto il nome di 'servizi di comunicazione'. Tra telecomunicazioni, radio, tv, editoria, internet e servizi postali i ricavi sono scesi del 9% sul 2012 a quota 56,1 miliardi di euro, anche a causa del calo dei prezzi, scesi ben del 44% negli ultimi 15 anni. Lo mette in luce l'AgCom, l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella relazione annuale al Parlamento in cui descrive un settore in profonda trasformazione che fatica a riprendersi. I tre subsettori che l'AgCom individua hanno andamenti diversi. Le tlc, che pesano per oltre il 61.3%, flettono del 10,8% a 34,4 miliardi di euro, con la telefonia mobile a -14% (17,26 miliardi) dove ha inciso in particolare il calo dei prezzi e la fissa a -7,4% (17,2 miliardi). Radio, tv, stampa e internet (che pesano per il 26,2%) perdono nel complesso il 7% a 14,7 miliardi, trascinati in giù dei periodici con ricavi ad appena 2,35 miliardi (-17.2%). Terzo subsettore quello dei servizi postali che risulta in contrazione del 2% a 6,9 miliardi.
Tornando all'editoria, si scopre che quotidiani e periodici hanno lasciato sul campo quasi 700 milioni di ricavi nel 2013: il fatturato dei quotidiani è sceso del 7%, quello dei periodici del 17,2%. I ricavi dei quotidiani passano da 2,5 miliardi del 2012 a 2,3 del 2013, a causa soprattutto del calo della pubblicità (-13,17% a quota 983 milioni) ma anche delle vendite dei collaterali, mentre sono sostanzialmente stabili quelli da vendite di copie. Per i periodici, dal 2010 è andato in fumo oltre un miliardo di ricavi (da 3,4 miliardi a 2,3 miliardi) e nel 2013 non si è salvato niente: vendita di copie –13%, pubblicità 24,1%, collaterali –21,3%
Prosegue dal 2011 anche la flessione dei ricavi nel settore televisivo, -4,4% nel 2013 fino a 8 miliardi e 21 milioni, con perdite più accentuate per la tv free (-6%) con crollo della pubblicità, meno per le tv a pagamento a 3 miliardi 325 milioni (-2%). Leader dei ricavi nel settore tv è Sky con 2,6 miliardi (-3,5% rispetto al 2012), la Rai grazie anche al canone segna 2,3 miliardi (-1,6%) e supera Mediaset che ne registra 2,2 (-8,2%). I tre competitor rastrellano quasi il 90% del mercato televisivo.
La pubblicità nel complesso è scesa del 10,9%, da 8,3 miliardi a 7,4 miliardi. Crollano periodici (-24,1%) e quotidiani (-13,2%), ma vanno male anche tv (-10,1%), cinema (-7%), radio (- 6,4%) e per il primo anno anche internet (-2,5%). La tv detiene la fetta maggiore col 43,7% ma intanto aumenta il peso di internet arrivato al 19,7%.
Relazione annuale AGCOM 2014 …>>