1° Rapporto Auditel-Censis sulle famiglie italiane, il ruolo aggregatore della tv insidiato dallo smartphone
La tv è nel 97% delle famiglie, la connessione al web in 8 su 10 ma solo 1 su 2 ha la banda larga. Lo smartphone è utilizzato dalla quasi totalità dei membri delle famiglie e il consumo individuale fa saltare la ritualità conviviale costruita intorno alla visione dei programmi tv. Le case sono stracolme di elettrodomestici, ci sono più i forni a microonde che lavastoviglie, mentre scompare la segreteria telefonica. In crescita il co-housing. La fotografia degli stili di vita delle famiglie italiane è realizzata dal Censis a partire dalla ricerca base di Auditel
26 settembre 2018 - Si fonda sulla ricerca di base Auditel il 1° Rapporto Auditel-Censis su convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane, presentato ieri al Senato della Repubblica. La ricerca base intervista sette volte all'anno, casa per casa, oltre 41.000 italiani, ed è in grado così di scattare una fotografia originale della società: le dotazioni delle famiglie (dal tostapane alla fibra ottica), le interazioni e i ruoli decisionali, i consumi mediatici.
Il rapporto fornisce una quadro ampio e analitico. Ecco una sintesi in dieci punti: - Le persone che vivono sole sono 5,7 milioni, mentre 1,3 milioni vivono con parenti o con altre persone con cui non hanno relazioni di coppia o genitoriali.
- Le donne con ruolo di capofamiglia sono ormai 6,3 milioni, pari al 25,7% del totale delle famiglie. Oltre alle donne che vivono sole (capofamiglia per definizione), altre 2,9 milioni vivono in coppie con o senza figli, di cui ben 1,7 milioni assolvono da sole al ruolo di genitore: una straordinaria esperienza di esercizio della responsabilità femminile nel quotidiano di cui troppo poco si parla.
- Le coabitazioni che includono anche persone senza legami di parentela sono 2,3 milioni. Le ragioni? Molteplici, ma sarebbe un errore sottovalutare quelle economiche, che spingono ad affittare o subaffittare stanze.
- Le case degli italiani sono stracolme di elettrodomestici tradizionali o di ultima generazione. Tra tutti, spicca il televisore: ve ne sono oltre 43 milioni (il 97,1% delle famiglie ne possiede almeno uno), contro 14 milioni di pc portatili (48,1%), 7,4 milioni di tablet (26,4%), 5,6 milioni di pc fissi (22,1%). Rafforza il primato della tv questo dato: il 19,3% delle famiglie dispone di almeno un televisore connesso al web (smart tv o apparecchio tradizionale connesso al web con dispositivo esterno). I telefoni cellulari sono presenti in oltre il 95% delle famiglie, i telefoni fissi solo nel 60% circa. Il forno a microonde, che ritroviamo nel 53% delle abitazioni, batte la lavastoviglie, utilizzata da quasi il 45%. Gli impianti di aria condizionata arrivano al 29,7%. Il sistema hi-fi con componenti separati al 16,5%. La linea fissa solo dati al 13,2%. La vasca idromassaggio al 4,9%. Residuali la videocamera digitale (6,5% delle famiglie) e la segreteria telefonica (2,1%).
- La connessione al web è ormai capillare e coinvolge anche gli anziani. Wireless e connessione mobile, in casa, al lavoro, negli esercizi e spazi pubblici, rendono il web imprescindibile nelle dotazioni individuali e nelle relazioni collettive. Il 49,6% delle famiglie dispone di una connessione a banda larga, con una forte oscillazione territoriale (che penalizza il Sud) e sociale (che penalizza le famiglie a basso livello socio-economico).
- I minori sono autentici precoci digitali. Nella fascia d'età 4-10 anni il 17,6% ha il cellulare, il 6,7% utilizza il pc fisso, il 24,2% il portatile, il 32,7% il tablet e il 49,2% è connesso al web. I nati dal 2000 in avanti sono il banco di prova tangibile degli effetti sociali, anche sulle relazioni familiari, dei nuovi strumenti tecnologici.
- I figli sono un formidabile moltiplicatore dei consumi. È vero che le famiglie con figli sono quelle che più soffrono per le difficoltà economiche e che il terzo figlio è in molti casi una delle determinanti della povertà. Tuttavia emerge con nettezza che la famiglia con figli ha una propensione al consumo maggiore. Le famiglie monogenitoriali sono le più in sofferenza sul piano economico, visto che stentano a stare dietro alla dinamica incrementale della dotazione di beni legata alla presenza di figli e adolescenti.
- È prevalente il potere decisionale maschile su settori vitali della vita familiare nelle coppie con o senza figli. Gli acquisti quotidiani e di elettrodomestici sono gli unici ambiti a prevalente potere decisionale femminile. Il resto è tutto in mano ai maschi, che nella gran parte dei casi sono i capofamiglia. Cresce tuttavia il peso dei figli nel caso di decisioni di spesa per i device informatici.
- C'è una netta propensione a convivere con persone del proprio gruppo sociale, per livello di scolarità e per professione svolta. Le donne, più degli uomini, tendono a fare coppia con partner che svolgono attività professionali dello stesso livello. E sono più propense ad accettare uomini con minore capitale culturale. Vince su tutto l'omogeneità socio-economica e professionale delle coppie, in sintonia con una società dalla mobilità bloccata quasi per ceti.
- Le famiglie italiane sono alle prese con la formidabile potenza erosiva delle fruizioni individualizzate degli smartphone, che azzerano di fatto i momenti di aggregazione collettiva. Una persona - uno smartphone è la metrica ormai imperante in tutte le tipologie familiari: una condizione di base, strutturale, che consente a ogni singolo membro di fruire in totale autonomia e piena comodità di contenuti modulati sui propri specifici interessi. Lo smartphone è utilizzato dalla quasi totalità dei membri delle famiglie, trasversalmente alla condizione socio-economica. Ma in solitudo, per se stessi e non in fruizione collettiva. Sono addirittura 28 milioni, poi, gli utilizzatori notturni che lo hanno eletto a inseparabile partner sin nel proprio letto. E ben 11,8 milioni indicano esplicitamente la fruizione sempre e ovunque dello smartphone sul web. Per comparazione, pensando al televisore non si può non sottolineare la sua capacità di aggregazione e di generazione di convivialità nelle famiglie. Le tirate di qualche anno fa contro la tv accusata di distruggere la relazionalità rivelano, perciò, una volta di più, tutta la loro vuotezza retorico-moralistica. Nella maggior parte delle famiglie la tv aveva e ha ancora una fruizione prevalentemente collettiva: riunisce dinanzi a sé, in contiguità fisica, i membri delle coabitazioni, con un'alternanza di silenzi (per ascoltare) e scambi di opinione tale da poter tranquillamente affermare che il televisore crea i presupposti tecnici e di contenuto della relazionalità familiare.
Spiega Andrea Andrea ImperialiImperiali, presidente di Auditel: “Grazie alla collaborazione e alla costante interazione con le principali istituzioni statistiche del Paese, Auditel ha potuto perfezionare e validare un approccio assolutamente originale e lontano dai luoghi comuni per fotografare le trasformazioni in atto nella società italiana. Ora, assieme al Censis, abbiamo deciso di sistematizzare e rendere pubbliche le risultanze della ricerca di base Auditel che rende possibile un racconto reale della nostra società, giacché è basato su un lavoro d'indagine non mediato e realizzato interamente sul territorio, porta a porta”.
Giuseppe De Rita, presidente del Censis, commenta: “La famiglia, collante della società, ha cambiato pelle con l'evoluzione sociale: siamo passati dalla famiglia Spa, che combinava redditi e patrimoni, alla famiglia di cura garante di welfare informale e reddito per i componenti non autosufficienti e i figli precari, fino all'attuale rischio di una famiglia disintermediata, alle prese con le sfide che minacciano la relazionalità interna”. E ancora: “Il consumo individuale legato agli smartphone connessi al web fa saltare quella quotidiana ritualità conviviale costruita intorno alla visione dei programmi televisivi. Il Rapporto Auditel-Censis ha messo sotto i nostri occhi la portata della sfida, visto anche l'intenso e precoce utilizzo dei device digitali da parte di adolescenti e bambini”.
Next Different firma ‘Bayer Cardio Emotion’, progetto di social branded content per i 125 anni
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La Galleria Bombi di Gorizia diventa la Digital Art Gallery più lunga d'Europa con M-Cube/Videomobile ed Electron
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Il gruppo multinazionale M-Cube (soluzioni digitali) tramite la divisione Videomobile, specializzata nel mondo LED, ha trasformato la Galleria Bombi di Gorizia in DAG - Digital Art Gallery, la galleria LED più lunga d'Europa. Il progetto ha previsto la completa riqualificazione della galleria, trasformata da semplice passaggio pedonale in un'esperienza immersiva e multisensoriale di arte digitale, grazie a un LEDwall lungo 100 metri e largo 9,25, per una superficie complessiva di 925 mq. Con una risoluzione di 40.000x3.700 pixel, l'impianto offre immagini ad altissima definizione, avvolgendo completamente i visitatori in un ambiente digitale di forte impatto visivo ed emozionale. In partnership con Videomobile, che ha curato la progettazione e la costruzione della struttura LED, Electron Italia si è occupata della parte di impiantistica elettrica e di videosorveglianza. Il contenuto artistico per l'inaugurazione, avvenuta il 16 dicembre, è firmato dal digital artist Refik Anadol. La Galleria Bombi è stata trasformata in un luogo simbolo di Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 con Nova Gorica. (18 dicembre 2025)
SULLO SCHERMO216
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FATHER MOTHER SISTER BROTHER / Drammatico
Vincitore del Leone d'Oro alla 82ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, arriva nei cinema italiani dal 18 dicembre ‘Father Mother Sister Brother’, film in tre episodi diretto da Jim Jarmusch, maestro del cinema indipendente americano. Cast d'eccezione: Tom Waits, Adam Driver e Mayim Bialik (Father), Charlotte Rampling, Cate Blanchett e Vicky Krieps (Mother), Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat, Françoise Lebrun (Sister Brother). Distribuisce Lucky Red in collaborazione con Sky Cinema. Dura 110 minuti
Il film mostra in tre ritratti le relazioni tra figli adulti e genitori distaccati e tra fratelli. Nel Nord-Est degli Stati Uniti una sorella e un fratello sulla quarantina vanno a trovare un padre che fa il patetico per spillar loro quattrini. A Dublino due sorelle, anche loro sulla quarantina, rivali anche se affezionate, partecipano alla cerimonia di un the pomeridiano dalla madre, scrittrice famosa, di cui non si sentono all'altezza. A Parigi due gemelli, maschio e femmina sulla ventina - la coppia più affettuosa -, si ritrovano nell'appartamento spoglio da vendere dei genitori morti in un incidente con un aereo privato. Dialoghi lenti, atmosfere malinconiche, incontri faticosi da portare avanti, storie diverse accomunate da curiosi particolari: un Rolex che non si sa se sia vero o meno, skater che tagliano la strada, il dubbio se si possa brindare anche col the o con l'acqua. Film fatto di dettagli che mettono in luce dinamiche familiari disfunzionali, ma anche legami profondi, e che inducono a riflessioni sulle difficoltà delle relazioni umane, anche le più prossime.