Con Michele Ferrero è scomparso uno straordinario comunicatore
Il 14 febbraio è mancato a 89 anni Michele Ferrero, l'inventore della Nutella e degli ovetti Kinder, un mito dell'industria italiana, che ha portato l'azienda di famiglia di Alba a diventare la seconda più grande industria dolciaria del mondo, puntando sempre su riservatezza e innovazione. Andrea De Micheli, a.d. di CastaDiva Group, ricorda gli anni in cui produceva spot per Ferrero, tra riunioni di otto-dieci ore senza un panino, segretarie over 50, ma strategie davvero innovative, come gli spot da realizzare per essere pronti per ogni evenienza, perché Ferrero doveva sempre essere un passo avanti
16 febbraio 2015 - Con Michele Ferrero è morto un mito dell'industria italiana, l'innovativo inventore della Nutella e degli Ovetti Kinder. Ma è morto anche uno straordinario comunicatore, che non ha forse mai rilasciato un'intervista in vita sua e ha fatto della riservatezza la sua cifra esistenziale, ma che ha parlato in modo forte, chiaro e convincente a milioni di persone in più di cinquanta paesi.
Vent'anni fa frequentavo assiduamente Pino Torinese perché producevo almeno dieci spot all'anno per loro, nonostante fossi uno dei più giovani produttori italiani. In quella loro scelta coraggiosa – affidare a me poco più che ventenne forse il 50% della loro produzione televisiva – vedo oggi un segno dell'innovazione che ha sempre caratterizzato la ditta. "Innovare significa fare diverso da tutti gli altri" diceva Michele Ferrero e faceva seguire gli atti alle parole.Il sito della Ferrero fermo per un saluto all'imprenditore scomparso
Lassù a Pino venivi costantemente spiazzato dalle contraddizioni. L'atmosfera paternalistica, apparentemente arretrata e tradizionale, cozzava violentemente con le innovazioni di prodotto e di marketing, esplorate con estrema determinazione e coraggio da manager con i baffi a manubrio (gli hipster sarebbero stati inventati dai loro nipoti).
Le segretarie, sempre over 50 sia d'età che di taglia, con rapidi passettini ti portavano una chicchera di caffè, tintinnante, su un vassoietto in finto argento - ma una sola a testa, per la nota parsimonia piemontese, che anche nelle riunioni che duravano otto o dieci ore, e proseguivano durante l'ora di pranzo, ti liquidava senza un panino, con al massimo qualche nuovo prodotto da assaggiare in più varianti: "Com'è?" - e avevi la sensazione che stessero risparmiando anche sui test.
Ma in quelle riunioni si decidevano strategie davvero innovative, ad esempio di produrre spot che non sarebbero mai andati in onda, solo per essere pronti al lancio di nuovi prodotti, che magari non si sarebbero mai lanciati, o a reagire a eventuali mosse aggressive della concorrenza, che si sarebbero così potute contrastare in tempo reale. Perché Ferrero era e doveva mantenersi un passo avanti. E non temeva di investire cifre ingenti per farlo.
"Essere una famiglia e non essere quotati in Borsa ci ha permesso di crescere con serenità, di avere piani di lungo periodo" è un’altra frase di Michele Ferrero che mi ha colpito. Ecco una contraddizione che dovremmo imparare a non considerare più tale. Ferrero è la più grande industria dolciaria del mondo (del mondo!) dopo Nestlè. Ed è una società familiare e non quotata, come il 99,9% delle manifatture italiane, il nerbo della nostra economia. È cresciuta fino a più di otto miliardi di fatturato 'parlando in dialetto'. Dobbiamo capire che non è una contraddizione. Si può essere innovativi pur restando fedeli alla tradizione familiare italiana. Mentre non tutte le mode finanziarie importate dall'estero sono risolutive, anzi, pensate ai subprime e ai derivati venduti dalle banche americane e tedesche ai nostri ingenui assessori comunali.
L'Italia è e può continuare a essere un grande Paese, purché si tolga di dosso quel provincialismo ignorante che ci fa vergognare a torto dei nostri antichi Caroselli, dei nostri imprenditori dialettali, delle nostre segretarie over 50, che hanno fatto grande la Ferrero e che sono il nostro modo 'di fare diverso da tutti gli altri'. Aboliamo dentro di noi questo provincialismo che ci fa somigliare all'Alberto Sordi 'di Kansas City' o a quel personaggio di Renato Carosone 'Tu vuo' fa' l'americano".
Andrea De Micheli
Quiqueg idea per Conai La Carta dei Valori partecipativa come un giardino in fiore
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I valori dei dipendenti di Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) prendono forma nel contesto metaforico di un giardino-ecosistema col progetto ’ La carta dei valori’ firmato da Quiqueg. Ogni valore è stato condiviso e discusso direttamente dai dipendenti di Conai e ha dato vita a un documento che mette al centro le persone e il loro ruolo attivo nella costruzione della cultura del Consorzio. La Carta dei Valori è documento per l'intranet, magazine cartaceo e video manifesto. “Abbiamo scelto di raccontare i valori come elementi vivi, i fiori, che crescono grazie all'impegno collettivo. L'idea del giardino nasce proprio dal desiderio di dare forma visiva a un patrimonio etico condiviso, rendendolo tangibile e accessibile a tutti coloro che fanno parte del sistema Conai” spiega Massimo Verrone, direttore creativo esecutivo di Quiqueg. Col progetto, Conai rafforza l'impegno verso la sostenibilità non solo ambientale, ma anche culturale e organizzativa. (12 dicembre 2025)
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Paolo Dellachà amministratore delegato e direttore generale di Pininfarina. Il Cda di Pininfarina spa ha cooptato Paolo Dellachà, già amministratore delegato di Automobili Pininfarina GmbH, quale nuovo membro e lo ha nominato amministratore delegato e direttore generale
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Life si aggiudica la comunicazione del Consorzio Poroton Italia. L'agenzia Life di Bologna vince la gara a quattro per l'ideazione e la realizzazione della nuova campagna di comunicazione del Consorzio Poroton Italia, che riunisce i principali produttori nazionali di laterizi
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Torna la ‘Free Comics Week’ per celebrare l’arte del fumetto. È in corso fino al 12 dicembre la ‘Free Comics Week’, settimana dedicata alla promozione della lettura del fumetto
Imogen Coles head of influence, Rachel Porter head of influence strategy, Awie Erasmus chief strategy officer social di Ogilvy Emea. Ogilvy ha annunciato tre nomine di senior leadership in Emea nelle aree capability social, creator e influence
Fabrizio Salini consulente di Cairo Communication per l’innovazione editoriale e lo sviluppo dei progetti audiovisivi. Fabrizio Salini è diventato consulente di Cairo Communication per l'innovazione editoriale e lo sviluppo di nuovi progetti audiovisivi
Non si arresta il declino dei fatturati pubblicitari del mezzo stampa, -5,5% nei primi dieci mesi. Secondo i dati dell'Osservatorio Stampa Fcp relativi a gennaio-ottobre, il fatturato pubblicitario del mezzo stampa risulta in flessione rspetto ai primi dieci mesi del 2024: -5,5%
Forestami invita le imprese a sostenere il progetto con campagna su social, in Ooh e stampa. Fondazione Forestami, il progetto per incrementare il capitale naturale della Città metropolitana di Milano e renderla più verde, sana e vivibile, torna on air con una campagna di comunicazione multicanale
Leftloft decora con 45 parole d'amore la funivia di Courmayeur per il Design Week-end 2026
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Dal 12 al 15 febbraio, Courmayeur tornerà ad accogliere il Courmayeur Design Week-end, confermando la vocazione di palcoscenico alpino del design italiano. Il territorio diventerà luogo di incontro tra progettisti, aziende, installazioni, mostre e conversazioni, in un dialogo tra architettura, creatività e paesaggio. Il tema portante sarò ‘Amore & Passioni’ (sarà il weekend di San Valentino) . Lo studio di design della comunicazione LeftLoft l'ha interpretato con colori e immagini attraverso 45 parole d'amore che trasmettono emozioni e guidano il modo di progettare, trasformando la funivia di Courmayeur Mont Blanc in una galleria a cielo aperto. Alle 45 parole se ne aggiungono due dedicate al Design Week-end. “Le parole saranno presenti su ogni cabina della funivia di Courmayeur Mont Blanc come un invito a riflettere sul linguaggio che costruisce visioni e possibilità” ha spiegato David Pasquali, founder e creative director di Leftloft. (12 dicembre 2025)
SULLO SCHERMO215
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LO SCHIAFFO / Drammatico
Già in concorso alla 75ª Berlinale, arriva nelle sale italiane il 27 novembre ‘Lo schiaffo’ (‘Was Marielle weiß’ ovvero ‘What Marielle knows'), film diretto da Frédéric Hambalek. Nel cast ci sono Julia Jentsch, Felix Kramer, Laeni Geiseler, Moritz von Treuenfels, Mehmet Atesci. Distribuisce in Italia Lucky Red. Dura 90’
Come vi comportereste se vostra figlia adolescente fosse in grado di vedere e giudicare tutto quanto dite e fate nel corso della giornata, grazie a misteriose doti telepatiche acquisite dopo uno schiaffo (appioppato da un'amica insultata)? Capita a Tobias e Julia, coppia tedesca benestante, all'apparenza appagata, un buon lavoro entrambi, un collega provocatore da tenere a bada lui, un collega con cui flirta sfacciatamente lei. La paradossale situazione fa da espediente narrativo per mostrare quali sentimenti controversi possano celarsi in un ménage tranquillo fino alla noia, tra tensioni e segreti, e qualche excursus nell'assurdo. Film che fa riflettere sulle ipocrisie del sopravvivere.