Al centro del dibattito le strategie per rilanciare l'immagine dell'Italia dopo la pandemia. Tre le direttrici su cui muoversi per valorizzare il ruolo propulsivo della comunicazione: sostenere lo sviluppo delle filiere estese del Made in Italy e identificare gli strumenti per renderle uno strumento di promozione del Paese all'estero; tutelare e potenziare il valore del brand Italia per attrarre investimenti; promuovere la comunicazione come strumento di trasformazione e avanzamento del sistema socio-economico nazionale
(9 novembre 2020) - Si è svolto venerdì 6 novembre, in via digitale, la nona edizione del Forum Wpp, tappa del percorso biennale dell'Advisory Board Wpp Italia / The European House – Ambrosetti che vedrà conclusione il 19 novembre 2021 in occasione della decima edizione del Forum ‘Il ruolo della comunicazione per la società di domani – Generare valore e cambiamento culturale’.
Il tema quest’anno è stato scelto tenendo conto del particolare momento storico che stiamo vivendo: la responsabilità sociale della comunicazione per il rilancio del Paese, la cui immagine è stata troppo spesso penalizzata all'interno dei discorsi pubblici, nazionali e internazionali. La gestione strategica e di comunicazione dell'immagine del Paese è un elemento fondamentale per favorire lo sviluppo sociale ed economico dell'Italia ed è su questo che il 9° Forum Wpp/The European House – Ambrosetti si è voluto concentrare.
Valerio De Molli, managing partner & ceo di The European House – Ambrosetti, ha aperto i lavori presentando il pamphlet ‘Why Italy is definitely alive & kicking’, che celebra dieci casi eccellenti di imprenditorialità e innovazione, selezionati sulla base degli impatti economici, ambientali e sociali e al contributo allo sviluppo e all'evoluzione del territorio e delle comunità in cui sono insediate: Angelini Pharma, GSK Vaccines, Nestlè, Sky, A2A, Danone, Amadori, Vittoria, Eolo e Celli Group.
Oggetto della discussione delle tavole rotonde sono stati la potenzialità del sistema-paese e il valore del Made in Italy tra potenziale e percepito. È emerso infatti come ci sia uno stretto legame tra la comunicazione e le priorità strategiche che il nostro Paese dovrà affrontare nel medio periodo, a fronte di una prospettiva sociale ed economica influenzata dall'andamento della pandemia Covid-19 e caratterizzata da forte incertezza. In un momento in cui l'Italia ha l'opportunità di ‘delineare un nuovo futuro’, si ritiene che debba essere portata avanti anche una profonda riflessione sul vero capitale reputazionale del Paese, aggredendo le ‘narrazioni’ sbagliate. Occorre anche andare oltre i tanti stereotipi, per far sì che non manchino delle risposte ad alcune incertezze di fondo, sollevate ben prima della crisi Covid-19, come attrattività sostenibile, sostegno all'internazionalizzazione del Made in Italy, rilancio del Sud Italia e della domanda interna connessa.
L'Italia è il 1° Paese in Europa per numero di Pmi manifatturiere (383.000, pari al 18% del totale europeo), il 1° Paese al mondo per numero di siti patrimonio dell'Unesco (55 in totale) e il 1° Paese nell'Unione Europea per livello di salute della popolazione (qualità della vita, aspettativa di vita alla nascita, ecc.). Questi sono soltanto alcuni dei primati del nostro Paese che devono essere valorizzati attraverso una comunicazione più efficace. Per farlo, l'Advisory Board propone un iter preciso: agire in comunicazione a livello istituzionale, prendendo spunto da quanto accade a livello di filiere, quando si tratta di dare risposte alle emergenze.
Valorizzare il ruolo propulsivo della comunicazione per il Paese è l'obiettivo dell'Advisory Board Wpp/The European House – Ambrosetti, da raggiungere seguendo tre direttrici:
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Sostenere lo sviluppo delle filiere estese del Made in Italy e identificare gli strumenti per renderle uno strumento di promozione del Paese all'estero. Tra i Paesi big-5 europei, l'Italia è 1° per peso dell'export delle Pmi (47%), e 3° nell'intera Unione Europea per valore assoluto delle esportazioni delle Pmi (204 miliardi di euro), dietro solo a Germania (213 miliardi di euro) e Olanda (206 miliardi di euro);
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Tutelare e potenziare il valore del brand Italia, sia internamente che esternamente, per attrarre investimenti: ricostruirne le caratteristiche distintive, comunicandole in modo assertivo senza lasciare spazio ‘a repliche’, deve essere una priorità strategica del Paese;
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Promuovere il ruolo della comunicazione come strumento di trasformazione e avanzamento del sistema socio-economico nazionale. Nel solo primo trimestre 2020, il flusso di export mondiale si è ridotto del 2,8% rispetto al primo trimestre 2019. La pandemia e soprattutto l'interruzione delle forniture dovute al blocco del commercio hanno fatto sorgere da più parti l'idea che si possano riportare quote di produzione significative all'interno dei confini nazionali, per ridurre la propria dipendenza dalle spedizioni intercontinentali. Su questo, la comunicazione deve poter fornire un contributo fondamentale valorizzando le opportunità economiche e fiscali dei territori, il valore del saper fare italiano e la credibilità del Paese agli occhi degli investitori.
Pur nella consapevolezza degli impatti rilevanti che il Covid-19 avrà sul sistema delle imprese e sulla coesione sociale, occorre essere coscienti che l'Italia è ricca di asset positivi da valorizzare e su cui puntare per rilanciare il proprio ruolo di potenza economica e per farlo sarà imprescindibile il contributo della comunicazione.