Il profilo degli artisti attivi attualmente in Italia secondo un'indagine sui 7.884 partecipanti alle prime due edizioni del Premio Terna per l'Arte Contemporanea
(6 marzo 2012) - Dimenticate la figura dell'artista romantico, bohemien, intellettuale distaccato, che in nome della vocazione è disposto anche a vivere di stenti e in solitudine. L'artista italiano di oggi sa fare i conti con la realtà e con il mercato, esplora le opportunità, non si vergogna di lavorare su committenza, è ben radicato sul territorio e sa utilizzare internet a più livelli, per essere in contatto con gli altri artisti e i galleristi e far conoscere i propri lavori anche all'estero.
È la fotografia che emerge dall'indagine "L'arte al tempo dei media. Profili e tendenze della scena artistica italiana", realizzata dal professor Francesco Casetti dell'Università di Yale, attraverso un questionario distribuito ai 7.884 artisti che hanno partecipato alle prime due edizioni del Premio Terna per l'Arte Contemporanea. Tra quelli rinviati, ne sono stati ritenuti validi circa duemila. Gli artisti coinvolti risiedono in tutta Italia, anche se le regioni con più presenze sono il Lazio (vi risiede il 18.2%), la Lombardia ( 12.9%), la Campania (6.5%) e la Toscana (5.9%). I grandi centri sono per il 35% il territorio in cui sentono più radicati e valorizzati come artisti, ma c'è chi indica anche comuni piccoli fino ai 5.000 abitanti (il 5.2%) e tra i 5.000 e i 15.000 (10.8%).
L'impulso verso l'arte inizia in giovane età, per il 71 % prima dei 18 anni, poi una metà procede frequentando accademie e scuole d'arte, una metà è autodidatta. Molto pragmaticamente, due su tre si adattano alle circostanze ed esercitano una seconda professione, spesso vicina alla prima, come insegnante d'arte, fotografo, restauratore, designer, stilista. In effetti solo il 18.7% riesce a vendere le opere con facilità, il 56.7% vende raramente, il 12.8% quasi mai e l'11.8 % non ci è mai riuscito. Due su tre hanno realizzato opere su commissione, di privati nella quasi totalità dei casi, chiedendo tuttavia "piena autonomia creativa".
All'arte dedicano circa sei ore al giorno, uno su due lavora in casa e solo il 42% ha uno studio. I linguaggi espressivi più usati sono la pittura (per il 72% sempre o quasi sempre), il disegno (per il 57%), internet, e-mail e siti (per il 33%), la musica (per il 29%), la scultura (per il 20%), dispositivi interattivi altamente tecnologici (per il 13.5%), video (per il 12%). Il 27.4% dichiara di usare sempre o quasi sempre due forme espressive e il 20.6% tre. Quasi tutti hanno esposto, il 79% in una personale, il 94% in una collettiva.
Sorprendente, ma nemmeno troppo, è che la percentuale di chi vede in internet un metodo di autopromozione e di contatto col mondo di riferimento superi quella di chi crede nelle mostre tradizionali: 70% contro 68%. Internet è mezzo democratico, alla portata di tutti.
Valeria Scrivani