Cresce il valore dei brand italiani. Gucci, Tim, Enel, Kinder e Ferrari guidano la classifica di Kantar
Secondo la BrandZ Top30 Most Valuable Italian Brands 2019, i marchi italiani hanno aumentato il loro valore del 14% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 96,9 miliardi di dollari. Dominano quelli del lusso che pesano per il 40% sul valore complessivo. Fastweb new entry nella Top 30
20 marzo 2019 - Il valore dei marchi made in Italy cresce di anno in anno. Lo attesta la classifica BrandZ Top 30 Most Valuable Italian Brands 2019 stilata da Wpp e Kantar, secondo cui i marchi italiani hanno aumentato il loro valore del 14% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 96,9 miliardi di dollari, nonostante il clima di incertezza economica e politica.
Il marchio italiano di maggior valore è Gucci, con 24,4 miliardi di dollari di brand value, valore in crescita del 50% rispetto allo scorso anno. Tra i primi 5 marchi si trovano Tim con 9,41 miliardi di dollari di valore complessivo, Enel (7,94 miliardi), Kinder (6,79 miliardi) e Ferrari (4,75 miliardi).
Altri quattro brand italiani presenti nella Top 30 hanno visto crescere il valore di oltre il 20%: Ferrari (+36% con 4,75 miliardi di dollari), Fiat (+23% con 1,39 miliardi di dollari), Campari (+23% con 591 milioni di dollari) e Fendi (+22% con 1,88 miliardi di dollari). La novità della Top 30 italiana del 2019 è Fastweb (27° in classifica con un valore di 891 milioni di dollari), brand percepito come particolarmente innovativo nel settore delle telecomunicazioni grazie alle sue connessioni veloci e alle offerte trasparenti.
Il brand Italia sempre più protagonista sulla scena mondiale
L'analisi di Kantar ha confermato la presenza eccezionalmente forte dei marchi italiani sulla scena mondiale. L'approccio internazionale nella costruzione di un marchio consente di ampliare la base di clienti potenziali, di diversificare il rischio e di capitalizzare la crescita in mercati in rapido sviluppo. Il brand Italia è un ulteriore valore aggiunto in termini di autenticità e stile di vita associati a molti marchi.
BrandZ ha evidenziato che i brand con esposizione oltre confine superiore al 50% hanno aumentato il valore del marchio di circa il 20% anno su anno, mentre il valore di quelli con una presenza all'estero inferiore è rimasto invariato.
“Nella nostra classifica vediamo molte ‘industry heroes’, aziende che rappresentano un modello di business tipicamente italiano che sta ottenendo risultati straordinari sulla scena mondiale - ha commentato Massimo Costa, country manager di Wpp Italia -. Dall'analisi emerge un gruppo di imprese agili e interconnesse, guidate da un forte spirito imprenditoriale, che dettano il ritmo di crescita e innovazione nel loro business”.
La Top 30 italiana di BrandZ evidenzia le grandi opportunità di crescita per le imprese italiane che vogliono investire sui propri brand: “Andare oltre i confini del mercato di riferimento di un marchio - afferma David Roth, ceo Emea e Asia di The Store Wpp - richiede ambizione e coraggio, e i marchi leader italiani si distinguono da quelli degli altri paesi per resilienza e innovazione, e per la capacità di saper offrire una straordinaria consumer experience".
La creatività aiuta a colmare il divario nell'innovazione
L'innovazione è il principale fattore di crescita per il brand. I marchi percepiti come fortemente innovativi hanno aumentato il loro valore del 17% rispetto a una crescita dell'1% dei brand che lo sono meno. Rispetto ad altre classifiche europee di BrandZ, come quella francese, tedesca o inglese, i brand nella Top 30 italiana risultano particolarmente in salute con buoni riscontri in tema di brand purpose, innovazione, comunicazione, brand experience e brand love.
Un contributo chiave all'innovazione può venire dalla creatività, un'area in cui BrandZ riscontra un ritardo dei marchi italiani. Sostenere l'innovazione attraverso un approccio più creativo e dirompente può fornire una preziosa opportunità per sviluppare la crescita futura.
"Oltre ai settori come l'alimentare, l'automotive e la moda, dove l'Italia è universalmente riconosciuta come leader mondiale, il nostro studio dimostra come i marchi italiani raggiungano risultati eccezionali anche in settori come l'energia, l'oil & gas e le crociere, con grandi aziende come Enel, A2A, Eni, Msc e Costa Crociere - ha dichiarato Federico Capeci, ceo Insights Division di Kantar Italia -. L'innovazione potrebbe svolgere un ruolo chiave per generare ulteriore crescita. In questo senso, anche piccoli ma significativi cambiamenti potrebbero essere la soluzione per molti brand, a patto di supportarli con una comunicazione chiara e dirompente".
I brand del lusso dominano la classifica
Il settore del lusso porta il maggior contributo al valore del ranking (quasi il 40%), trainato da Gucci, Prada e Armani. I marchi del lusso italiani sono descritti come sexy, rivoluzionari e ribelli, giocosi e divertenti, qualità che molte persone attribuiscono all'Italia stessa. Il lusso italiano è anche la categoria che maggiormente opera oltre confine: i sette marchi in classifica hanno esposizioni all'estero mediamente superiori al 90% (Gucci, Prada, Armani, Fendi, Bottega Veneta, Salvatore Ferragamo, Bulgari).
Dopo il lusso, il settore alimentare occupa il secondo posto per valore del brand. La presenza di Kinder (numero 4), Nutella (numero 8), Ferrero Rocher (numero 11) Barilla ( 26), Lavazza (29) e Campari (30) dimostra l'efficacia degli imprenditori italiani che hanno saputo trasformare i propri marchi in giganti internazionali della categoria.
Il settore Tlc, terzo nel ranking, è sempre più competitivo in Italia, con una crescita della industry del 12%, con marchi come Tim, Wind, e l'unico nuovo brand entrato nella Top 30 di quest'anno, Fastweb. L'energia segue con due marchi, Enel e A2A, che rappresentano insieme il 9% del valore della Top 30.
Due marchi anche per l'automotive: rappresentano entrambi l'Italia nel mondo, anche se in modi diversi. Per i consumatori, Ferrari (numero 5) è sinonimo di audacia, passione, esclusività, energia e potere mentre Fiat (numero 20) è considerata il volto più accessibile e friendly dell'industria automobilistica italiana.
Tic Tac in versione Halloween giocosa. Campagna social e in CTv di McCann
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Tic Tac Ferrero si traveste per Halloween con nuove etichette a tema. Ogni confezione, già disponibile nei punti vendita, diventa unica, portando con sé le good vibes di Tic Tac e reinterpretando la ricorrenza in chiave giocosa e con il consueto tone of voice ironico e fresco del brand. Con concept creativo ideato e sviluppato da McCann, la campagna vive sui canali social e su Connected Tv, invitando il pubblico a festeggiare Halloween con la positività di Tic Tac La produzione è di Tokio Studio. Alex Soci è regista e direttore della fotografia. (24 ottobre 2025)
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Promozioni in Volkswagen Group Italia. Cimmino alla direzione della marca VW, Calcagni di Skoda e Megoli di VW Veicoli Commerciali. Turnover da 1° novembre ai vertici di Volkswagen, Škoda e VW Veicoli Commerciali in Italia
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‘Artificial Beauty’. Alla Fabbrica del Vapore in mostra la nuova estetica tra classico e IA
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Dal braccio robotico agli ambienti immersivi in cui Amore e Psiche di Canova si moltiplica in un gioco infinito di specchi, dalle sculture di nuove Veneri ad avveniristiche Nike di Samotracia, passando per video installazioni e omaggi a Andy Warhol. Resta aperta fino al 25 gennaio alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra ‘Artificial Beauty’ di Andrea Crespi, trenta opere per indagare la metamorfosi della bellezza tra il classico e l'IA : non più armonia delle forme, ma territorio di sperimentazione e tensione tra fisico e digitale, umano e macchina, emozione e algoritmo. È la prima grande esposizione istituzionale di Crespi, co-prodotta da Fabbrica del Vapore e dal Comune di Milano con il patrocinio di Regione Lombardia, e fa parte del programma ufficiale Mostre Comune di Milano 2025. Sponsor sono Cupra e BPER, media partner è Urban Vision. Artificial Beauty apre con l'opera-manifesto ‘Have no fear of perfection’ che indaga il concetto di bellezza nell'era tecnologica, dove l'estetica è ridefinita da nuovi canoni e resa artificiale da strumenti digitali che trasformano il reale. E approda ai Future Magazine, le cover di domani, di numeri zero di riviste non ancora esistenti, in cui le protagoniste non sono più modelle o celebrità, ma umanoidi levigati. Crespi invita a una riflessione sull'umanizzazione della macchina e sulla meccanizzazione dell'uomo: più rendiamo la tecnologia simile a noi, più le concediamo di sostituirci. (24 ottobre 2025)
SULLO SCHERMO212
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IL CONO D'OMBRA. LA STORIA DI DENIS BERGAMINI / Docuserie
Il 27 e 28 giugno è andato on air con due puntate per serata, in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport e in streaming su Now, per essere poi sempre disponibile on demand, la docuserie ‘Il cono d’ombra’ sul caso di Denis Bergamini, produzione di Sky Original. La regia è di Paolo Negro che è anche autore insieme a Deborah Campanella e a Pablo Trincia che conduce in video il racconto. Un cold case fatto di silenzi, contraddizioni, depistaggi e infinito dolore per la famiglia. La sorella Donata ha dedicato decenni a cercare di avere giustizia. La storia era già stata oggetto del podcast omonimo di Pablo Trincia realizzato da Chora Media per Sky TG24.
Denis Bergamini, calciatore in forze al Cosenza Calcio, il 18 novembre 1989 a 27 anni è travolto e trascinato da un camion sulla statale che corre lungo la costa ionica calabrese. Era in auto con la sua ex, Isabella Internò, con cui aveva avuto una storia travagliata e che non ne aveva mai accettato la fine, che dichiarò tra le lacrime che Denis era sceso e si era suicidato buttandosi sotto al camion. Era sera, era fine turno per la pattuglia intervenuta, era sabato, sia la ragazza che il camionista concordavano sulla tesi del suicidio: con immensa sciatteria fu presa per buona. La famiglia, gli amici, i compagni di squadra non ci credettero mai. La docuserie racconta la lunga battaglia per la verità, contro il cono d’ombra sceso sul tragico evento, attraverso testimonianze di chi ha amato Bergamini, materiale d’archivio, atti processuali, video girati da Denis stesso, creando perfino un rendering della parte della statale oggi non più esistente. A distanza di 35 anni, nel 2024, il caso viene riaperto e Isabella Internò condannata in primo grado a 16 anni per omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti. Il corpo riesumato, trovato in un inatteso buono stato di conservazione, fece emergere la verità, quella che nel 1989 non si era voluta vedere: sotto il camion fu lanciato un morto. La docuserie mostra cosa significhi davvero cercare giustizia quando il tempo sembra giocare contro, e quando la verità è stata a lungo ignorata. Il processo d'appello si terrà il 21 ottobre a Catanzaro. La docuserie potrebbe avere un episodio extra.