Dalla nuova sede, La Scuola de La Cucina Italiana propone corsi e progetti integrati per le aziende partner
Con una filosofia fondata su tecnica, gusto, emozione e design, la Scuola si trasferisce a Milano nel palazzo dell'editrice Condé Nast. Il sistema rappresentato da rivista, sito e scuola permette di raggiungere 3,6 milioni di contatti ogni mese, un target affluente di appassionati, ricettivo verso suggerimenti d’acquisto nell'ambito food e non solo. Per le aziende sono previsti progetti di comunicazione costruiti su misura e integrati
22 giugno 2016 - La Scuola de La Cucina Italiana lascia la sede di piazza Aspromonte a Milano, che la ospitava dal 1987 quando era nata da una costola della rivista La Cucina Italiana. E si installa nella nuova sede di via San Nicolao, nel palazzo della Condé Nast, che ha acquisito un paio d'anni fa la storica testata, nata nel 1929, che da sempre testa in redazione le ricette prima di pubblicarle.
Oggi il brand Cucina Italiana riguarda l'omonima rivista cartacea, il sito web (www.lacucinaitaliana.it), il canale dedicato su Facebook e appunto la Scuola che è unit di business a sé, ma opera con grandi sinergie. Il sito rinnovato www.scuolacucinaitaliana.it è anche un canale di www.lacucinaitaliana.it mentre il canale Facebook della Scuola verrà integrato in quello della testata, che conta quanto a sito un'audience che supera 1 milione di utenti mensili e una social base di oltre 1 milione tra fan e follower.
A dirigere La Scuola è Emanuele Gnemmi, già direEmanuele Gnemmittore del Corso di manager della ristorazione in Alma (scuola internazionale di cucina italiana) e che racconta di una filosofia fondata su tecnica (“insegnamo tecniche non cucina”), gusto (sensoriale), emozione e design (“maestria italiana”). I nuovi spazi, suddivisi in quattro grandi aule dotate di tecnologie e strumenti professionali di aziende come il Gruppo De'Longhi, Electrolux Professional, Forni Rational e Pentole Agnelli, sono stati ideati e realizzati per rispondere sia alle esigenze didattiche per gli appassionati sia alle richieste più specifiche per i corsi avanzati, tra cui i nuovi food design, food photography, food pairing. Il salone dotato di un lungo banco bar può accogliere attività di show cooking, degustazioni, cene a tema, attività di team building per la aziende. C'è anche uno spazio unicamente dedicato ai corsi di pasticceria.
“Nel 2015 abbiamo accolto oltre 8.000 studenti in più di 500 corsi diversi, 70 eventi aziendali e 60 serate a tema – racconta Gnemmi - . Con l'inaugurazione della nuova sede in Piazza Cadorna e le tecnologie all'avanguardia vogliamo rendere ancora Roberta La Selvapiù importante l'esperienza all'interno della Scuola”
L'intenzione del gruppo è di diventare riferimento nazionale nella formazione in campo amatoriale: “Vogliamo proporre un'esperienza unica in un luogo unico. Non solo a chi vuole imparare le basi della cucina, ma anche ai partner che vorranno costruire insieme a noi un percorso di successo” ha detto Roberta La Selva, direttore centrale Business Development.
Il sistema integrato rappresentato da giornale, sito e scuola permette di raggungere 3,6 milioni di contatti ogni mese. Il target de La Cucina Italiana è composto da un 70% di responsabili d'acquisto, è al 77% femminile. Il 10% è laureato e il 40% ha diploma superiore. La classe sociale è medio-superiore. “È un target particolarmente ricettivo verso suggerimenti d'acquisto nell'ambito food – spiega Paola Castelli, direttore divisione de La Cucina Italiana e Vanity Fair. – Il sistema di comunicazione, oltre a garantire un'experience completa del brand, ci permette di sviluppare progetti esclusivi, costruiti su misura e soprattutto integrati con clienti non solo di food e beverage, ma anche di elettrodomestici, arredi e altri ancora ”.
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Ceres dà nuova vita alle maglie ‘tradite’ dei tifosi di calcio con We Are Social
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Ogni anno si ripresenta per i tifosi di calcio un problema: la maglia acquistata col nome dell'idolo di turno diventa improvvisamente un ricordo amaro quando il giocatore cambia squadra. Ceres, la birra delle tifoserie italiane, ha ideato una soluzione semplice ma definitiva: una pezza adesiva che permette di coprire completamente o parzialmente il nome dell'ex idolo, con possibilità di scriverci sopra a piacimento. Un gesto ironico e liberatorio perché la maglia della squadra del cuore merita di essere indossata per sempre. Il lancio di ‘Levatelo dalle spalle’ è avvenuto in occasione del big match Milan–Napoli di domenica 28 settembre con un'attivazione in un bar nei pressi di San Siro a Milano. Decine di tifosi delle due squadre hanno personalizzato le ‘maglie tradite’ insieme a creator del mondo calcio. L'attività continuerà nei prossimi mesi in una selezione di bar in tutta Italia. Il concept e la produzione del progetto sono a cura di We Are Social. (1º ottobre 2025)
SULLO SCHERMO212
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IL CONO D'OMBRA. LA STORIA DI DENIS BERGAMINI / Docuserie
Il 27 e 28 giugno è andato on air con due puntate per serata, in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport e in streaming su Now, per essere poi sempre disponibile on demand, la docuserie ‘Il cono d’ombra’ sul caso di Denis Bergamini, produzione di Sky Original. La regia è di Paolo Negro che è anche autore insieme a Deborah Campanella e a Pablo Trincia che conduce in video il racconto. Un cold case fatto di silenzi, contraddizioni, depistaggi e infinito dolore per la famiglia. La sorella Donata ha dedicato decenni a cercare di avere giustizia. La storia era già stata oggetto del podcast omonimo di Pablo Trincia realizzato da Chora Media per Sky TG24.
Denis Bergamini, calciatore in forze al Cosenza Calcio, il 18 novembre 1989 a 27 anni è travolto e trascinato da un camion sulla statale che corre lungo la costa ionica calabrese. Era in auto con la sua ex, Isabella Internò, con cui aveva avuto una storia travagliata e che non ne aveva mai accettato la fine, che dichiarò tra le lacrime che Denis era sceso e si era suicidato buttandosi sotto al camion. Era sera, era fine turno per la pattuglia intervenuta, era sabato, sia la ragazza che il camionista concordavano sulla tesi del suicidio: con immensa sciatteria fu presa per buona. La famiglia, gli amici, i compagni di squadra non ci credettero mai. La docuserie racconta la lunga battaglia per la verità, contro il cono d’ombra sceso sul tragico evento, attraverso testimonianze di chi ha amato Bergamini, materiale d’archivio, atti processuali, video girati da Denis stesso, creando perfino un rendering della parte della statale oggi non più esistente. A distanza di 35 anni, nel 2024, il caso viene riaperto e Isabella Internò condannata in primo grado a 16 anni per omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti. Il corpo riesumato, trovato in un inatteso buono stato di conservazione, fece emergere la verità, quella che nel 1989 non si era voluta vedere: sotto il camion fu lanciato un morto. La docuserie mostra cosa significhi davvero cercare giustizia quando il tempo sembra giocare contro, e quando la verità è stata a lungo ignorata. Il processo d'appello si terrà il 21 ottobre a Catanzaro. La docuserie potrebbe avere un episodio extra.