Nel 2017 il programmatic advertising crescerà del 31% e sarà il metodo di vendita del 56% del digital display
Secondo il nuovo report ‘Programmatic Marketing Forecasts’ di Zenith in 41 mercati, l'investimento in programmatic advertising è arrivato a 39 miliardi nel 2016 e raggiungerà 64 miliardi nel 2018. Già quest'anno col 51% è il principale metodo di vendita del digital display. Gli Stati Uniti sono il maggior mercato con 24 miliardi investiti in programmatic nel 2016, il 62% del totale, seguiti dall'Uk con 3,3 miliardi e dalla Cina a con 2,6. Il modello programmatic sta iniziando a diffondersi anche nella vendita dei media tradizionali
29 novembre 2016 - Il programmatic advertising è destinato a crescere del 31% nel 2017, più rapidamente di tutti gli altri canali digitali. Lo annuncia la nuova edizione del report ‘Programmatic Marketing Forecasts’ di Zenith che copre 41 mercati chiave dell'advertising. Il report stima che il programmatic crescerà più rapidamente dei social media (che cresceranno del 25%) e dei video online (+20%), canali di cui, inoltre, una quota crescente sarà venduta in modalità programmatica. Quest'anno il programmatic diventerà il principale metodo di vendita del digital display, pari al 51% della spesa, ed è destinato a crescere fino al 56% nel 2017.
Inizialmente il programmatic marketing è stato utilizzato soprattutto per raggiungere i target group nel modo più economico possibile, con poca attenzione alla qualità dei siti in cui venivano visualizzati gli annunci. Attualmente, invece, viene utilizzato in combinazione con segmenti di dati preziosi per comunicare con gli individui in un modo che unisce razionalità e creatività, individuando le persone con maggiore ricettività ai messaggi del brand e accompagnandoli lungo il percorso d'acquisto, il tutto con erogazioni che spesso avvengono in ambienti premium.
Il programmatic advertising è arrivato in pochi anni a dominare il mercato del digital display, dopo aver rappresentato nel 2012 solo il 13% della spesa in display advertising. L'investimento in programmatic advertising, infatti, è cresciuto da 5 miliardi di dollari nel 2012 a 39 miliardi di dollari nel 2016, con un tasso medio di crescita pari al 71% annuo. Il suo sviluppo sta rallentando, al consolidarsi del mercato pubblicitario display ma si prevede che crescerà comunque a un tasso medio annuo del 28% fino al 2018, quando raggiungerà i 64 miliardi di dollari.
Da molto tempo gli Stati Uniti sono il più grande mercato in termini di programmatic, con una spesa di 24 miliardi di dollari nel 2016, pari al 62% della spesa complessiva globale in programmatic. Il Regno Unito è al secondo posto a diverse lunghezze di distanza, con un investimento programmatico pari a 3,3 miliardi di dollari, e la Cina al terzo, con 2,6 miliardi di dollari. In altre parole, la spesa in programmatic rappresenta il 70% del display advertising negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma solo il 23% in Cina, dove esistono ancora grandi margino per una rapida crescita.
Il rapporto di Zenith prende in considerazione solo i media digitali ma va comunque detto che il mercato programmatic sta iniziando a diffondersi anche nell'ambito dei media tradizionali. Alcune televisioni, radio e piattaforme digitali out-of-home offrono già trading automatizzato e data-driven a partire da spazi in inventory. È un processo che richiederà alcuni anni ma, alla fine, il programmatic buying sarà disponibile per tutti i media tradizionali come opzione standard d'acquisto.
“L'acquisto in programmatic dei media digitali è diventato la norma in tBenoit Cacheuxutti i principali mercati e lo sta diventando anche nei mercati più piccoli, e qui con un tasso d'adozione veramente rapido - ha detto Benoit Cacheux, global head of digital & innovation di Zenith -. Crediamo che la crescita del programmatic continuerà a essere alimentata dalla crescente qualità dei media disponibili in ambienti programmatic, soprattutto sui private market, e dalla maggiore disponibilità dei mobile programmatic media. Lo stesso si può dire anche per la raffinatezza fornita dalle soluzioni tecnologiche, come le data management platform e le infrastrutture tecnologiche”.
Chuck Norris testimonial di McFIT in video con l'AI. Firma Realisator Studios di Berlino
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McFIT ((RSG Group GmbH) lancia in Italia, Germania e Austria una campagna di branding e attivazione basata sull'AI, con Chuck Norris protagonista. Già nel 2025 il brand aveva lanciato Zoe De Biasi quale prima AI Ambassador nel settore del fitness. Adesso sfrutta l'AI per generare contenuti visivi creativi e ironici, mettendo in scena Chuck Norris in scenari esagerati e umoristici. La campagna include quattro spot video distribuiti su piattaforme social e Ott come Netflix e il circuito Discovery dal 14 al 27 gennaio. Curata dai Realisator Studios di Berlino, la produzione è incentrata sull'uso della tecnologia che consente di creare mondi dal ritmo veloce e coinvolgenti, difficilmente raggiungibili con le tradizionali produzioni pubblicitarie. La visione della performance fisica, del controllo del corpo e della disciplina mentale di Chuck Norris si integra con la missione di McFIT di promuovere uno stile di vita sano e attivo. In gennaio, periodo di punta per l'attivazione di nuovi abbonamenti, i video ironici si affiancheranno a tradizionali spot McFIT.(22 dicembre 2025)
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Intesa Sanpaolo, banking premium partner di Milano Cortina 2026, ha dato il via a una campagna multisoggetto che mette al centro la passione degli italiani per lo sport, realizzata da Accenture Song. Ne sono protagonisti i brand ambassador Roberto Bolle, icona internazionale della danza, la tennista ai vertici dei ranking internazionali Jasmine Paolini, la primatista mondiale paralimpica dei 100 metri T63 Ambra Sabatini e il primatista mondiale di salto in lungo ,. I quattro per una volta lasciano la scena agli atleti olimpici e paralimpici e li applaudono dagli spalti. Con immagini d'archivio la campagna ripercorrevittorie indimenticabili dello sport italiano, da quella di Deborah Compagnoni ad Albertville nel 1992 a quelle di Armin Zöggeler, leggenda dello slittino, a+delle fondiste ori olimpici Manuela Di Centa e Stefania Belmondo. La pianificazione coinvolge tv, stampa, affissioni, formati digital e social. (22 dicembre 2025)
SULLO SCHERMO217
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IL SOGNO BIANCO. DIETRO LE QUINTE DE IL LAGO DEI CIGNI / Docu di Sky Tg24
Andrà on air su Sky Tg24 il 25 dicembre alle 21, e poi su Sky Arte il 27 alle 20.15, ‘Il sogno Bianco - Dietro le quinte de Il lago dei cigni’, documentario di Chiara Ribichini, diretto da Flavio Maspes e prodotto da Sky Tg24 in collaborazione col Teatro alla Scala e lì girato. A 150 anni dalla composizione della partitura di Čajkovskij, il racconto mostra il dietro le quinte del capolavoro nella versione di Rudolf Nureyev, tornata in scena nella stagione 2024-2025. Ne sono protagonisti l'étoile Nicoletta Manni, nel doppio ruolo di Odette/Odile, e il primo ballerino Timofej Andrijashenko nel ruolo del principe Siegfried. Il docu sarà visibile in streaming su Now e sempre on demand (e anche su La Scala Tv)
Il documentario mostra quanto accade nella costruzione di uno spettacolo, favola di altri tempo ma capace ancora di commuovere, anche chi ci ha lavorato, come si vede in sala prove. Sky Tg24 ha seguito la preparazione del balletto vivendo insieme ai protagonisti e al corpo di ballo tutte le fasi, dai primi giorni in sala con i maître de ballet fino alla sera della Prima. Un viaggio nel backstage che mette in luce il talento e la magia della danza ma anche la fatica, il sacrificio, la passione, le difficoltà. E che fa scoprire il lavoro delle maestranze, dai pianisti alle sarte, dai truccatori ai direttori di scena. Nel video una clip.