Google scavalca Apple ed è il brand di maggior valore al mondo

22 maggio 2014 - Google surclassa Apple e ritorna in vetta alla classifica basata sul valore del brand, stilata ogni anno da Millward Brown per conto di Wpp attraverso l'indagine BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brand, giunta alla nona edizione, condotta con interviste ad acquirenti reali e potenziali di un marchio unite a dati finanziari. Google vale 159 miliardi di dollari contro i 148 di Apple, primato ottenuto grazie  a una crescita del 40% nell'ultimo anno mentre il valore di Apple fletteva del 20%. Google ha cavalcato nell'ultimo anno l'innovazione, lanciando i Google Glass, investendo nell'intelligenza artificiale e perfezionando il sistema operativo Android, il cui uso si sta implementando in altri settori come le auto. I lanci di Apple invece non sono andati al meglio. 
 
Al terzo posto si posiziona Ibm, con 108 miliardi di dollari, al quarto Microsoft con 90, salita dal 7°  posto grazie a una crescita del 29%. Si conferma così con le quattro posizioni di testa il primato delle società ad alto livello di tecnologia. Sono tecnologici e legati a internet anche i brand cresciuti di più quest'anno, come la cinese Tencent creatrice di WeChat (+97% a 54 miliardi di dollari, 14a) e Facebook cresciuta del 68% a 36 miliardi (21a).
 
A livello di categoria è però l'abbigliamento quella in  più rapida crescita, con i primi 10 marchi che crescono in valore del 29%, più di quanto facciano auto (+17%) e retail (+16%). Brand come Uniqlo, Nike e Adidas registrano tutti aumenti a due cifre nella valorizzazione. Fanno parte del fashion anche i due unici marchi italiani ( o quasi) in classifica: Gucci (che ora fa parte di Gucci Group, div. della francese Kering) a 16 miliardi (+27%) salito dal 68° al 60° posto e Prada sceso invece dal 95° al 96°.
 
Secondo Millward Brown, il trend di quest'anno evidenzia la fine della recessione, con una forte ripresa delle valorizzazioni guidata dai marchi forti, visto che 71 della Top 100 del 2014 erano già in classifica nel 2008, a dimostrazione della loro tenuta in barba alle turbolenze finanziarie che hanno decimato tante imprese nel corso degli ultimi anni.