È nelle sale ‘Final Potrait – l'arte di essere amici’, film su Alberto Giacometti, pittore e scultore svizzero quanto mai eccentrico, tra i maggiori artisti del secolo scorso, diretto e sceneggiato da Stanley Tucci sulla base del romanzo autobiografico di James Lord ‘Un ritratto di Giacometti’. Lo interpreta magistralmente Geoffrey Rush (‘Il discorso del re’, ‘La migliore offerta’) con co-protagonista Armie Hammer (‘Animali notturni’, ‘Chiamami col tuo nome’). Nel cast anche Tony Shalhoub, Sylvie Testud, Clémence Poésy. Distribuisce Bim. Dura 90’.
Parigi, 1964. Alberto Giacometti, artista affermato, guadagna quanto vuole ma vive e lavora in uno spazio fatiscente, nella sporcizia anche personale, tra pitture e colori sparsi, tormentato dal dubbio di non fare al meglio. Fa e disfa come in preda a un delirio distruttivo. Una vita sregolata, subìta da chi gli sta intorno, la moglie Annette e il fratello Diego, ma in cui svolazza l'amante Caroline, una prostituta per cui è disposto a dilapidare. Un giorno Giacometti chiede all'amico critico d'arte James Lord di posare per lui. Lord deve tornare negli Usa ma si fa convincere che tutto durerà poco. Invece, tra visite al bar, giri in auto, momenti di disperazione, crisi e rifacimenti, passeranno 18 giorni e dovrà rinviare continuamente il volo. Ritratto claustrofobico di un genio nel pieno caos del processo artistico. Valutazione: ***