Il Festival di Sanremo fa il record di share nelle 5 serate, 49.6%. Soddisfatti in Rai per il saldo positivo di 6,5 mln tra costi e ricavi
La 66ª edizione ha registrato la share più alta degli ultimi 11 anni anche se, in valore assoluto, la media d'audience nelle 5 serate è stata di di 10.746.000 spettatori contro i 10.837.000 del 2015. Ma è l'effetto della riduzione del bacino tv. La finale non fa l'exploit per la concomitanza di Juve-Napoli, Conti replicherà la direzione artistica e la conduzione nel 2017, gli Stadio vincitori rinunciano a competere all'Eurovision Contest. Boom sui social
15 febbraio 2016 - Esultano in Rai per il trend della 66ª edizione del Festival di Sanremo che si è concluso nella notte di sabato (anzi all'1 e 33 di domenica) registrando una media nelle cinque serate di 10.746.000 spettatori, pari al 49.58% share: “la share più alta degli ultimi 11 anni” ha twittato il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone. Nel 2015 la share era stata del 48.64% ma furono 10.837.000 gli spettatori in media della cinque serate: come ha spiegato il reparto ricerche di VivaKi Italia, un valore assoluto minore contro una share più alta avrebbe come motivo la contrazione del bacino televisivo, passato da avere 23,5 milioni di spettatori nel 2015 a 22,2 milioni del 2016.
È stato record di share nella cinque settimane, ma non c'è stato record per la finale. Con ogni probabilità a causa della concomitanza di Juve-Napoli su Mediaset Premium e su Sky Sport, gli ascolti dell'ultima serata sono stati di 11 milioni e 223mila telespettatori, pari al 52.5% di share, inferiori alla finale del 2015 in cui seguirono 11 milioni e 843mila spettatori, pari al 54.21% di share. La prima parte della finale è stata seguita da 12 milioni e 695mila spettatori col 48.76% di share (contro 12 milioni e 763mila e il 50.77% di share nel 2015), la seconda parte ha avuto un'audience di 8 milioni e 712mila spettatori pari al 64.89% (contro 10 milioni e 8mila e il 65.48% nel 2015).
Esultano comunque in Rai, anche perché la 66a edizione è costata 15,5 milioni, 500.000 euro in meno rispetto al 2015 (vedi news del 16 febbraio 2015) e i ricavi sono stati di 21 milioni netti oltre a quasi un milione ricavato dalla vendita dei biglietti. Ergo, il saldo positivo è di 6,5 milioni, mentre "fino a tre anni fa i costi superavano i ricavi” (Leone). Intanto, Carlo Conti ha già sciolto la riserva e accettato di essere conduttore e direttore artistico anche per l'edizione 2017.
La vittoria è andato un po' a sorpresa agli Stadio con ‘Un giorno mi dirai’, brano quasi uguale a quello scartato l'anno scorso, tanto a sorpresa che il gruppo rinuncia a partecipare, come avrebbe diritto, all'Eurovision Song Contest, dove rappresenterà l'Italia la seconda arrivata Francesca Michielin (con 'Nessun grado di separazione').
Altro record: è stato il Festival più social di sempre. I dati Nielsen - Social Tv relativi alle conversazioni sul Festival avvenute su Twitter nella giornata di sabato 13 segnalano che il numero di tweet è stato di 603.500 con 71.500 autori unici. Nelle cinque giornate della gara sono stati postati 2,7 milioni di tweet in Italia relativi al Festival, visualizzati complessivamente 230 milioni di volte. L’hashtag #sanremo2016 è stato citato sabato in 415.810 tweet, il 35% in più rispetto alla finale 2015 (il confronto è con l’hashtag #sanremo2015). Per inciso, va detto che l'altro grande evento mediatico della serata, Juventus-Napoli, ha totalizzato su Twitter quasi 100.000 commenti postati da 27.000 autori.
Leggermente inferiori i dati forniti dall'Osservatorio Reputation Manager che monitora l’andamento degli hashtag su Twitter e dell’interazione sulla fan page ufficiale Festival su Facebook. L'Osservatorio ha registrato complessivamente 2.114.417 tweet inviati da 357.737 utenti unici nelle cinque giornate, con un incremento del 10% in termini di tweet e del 5% di utenti attivi rispetto alla scorsa edizione. Nella finale sono arrivati 533.915 tweet da 67.439 utenti unici. Sulla Fan Page ufficiale di Facebook nella finale 7.000 fan hanno prodotto 21.623 post e commenti totali, e risposto ai post dell’amministratore della pagina con 223.996 like.
Unieuro ‘canta forte sempre’ per il Black Friday coi Neri per Caso e VML Italy
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I Neri per Caso sono protagonisti della campagna per il Black Friday di Unieuro, catena distributiva di elettronica di consumo ed elettrodomestici del Gruppo Fnac Darty, ideata da VML Italy. Il Black Friday viene raccontato non solo come occasione di convenienza imperdibile, ma anche di divertimento e coinvolgimento. Il gruppo musicale dà voce al concept ‘La tecnologia parla da sola, i prezzi cantano’ interpretando le promozioni con il loro caratteristico stile a cappella, spaziando dal soul allo swing, dal funky allo ska, traducendo in musica prezzi e prodotti. In linea con la tagline di Unieuro ‘Batte. Forte. Sempre’, la promessa diventa per il Black Friday ‘canta forte sempre’. La produzione musicale è di Yellow Rabbit, quella video di Visionaria Film e quella audio di Eccetera. La pianificazione prevede mezzi offline e online. (6 novembre 2025)
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Per Natale regala una storica Renault. All'asta 100 modelli della Collection, in attesa del Museo
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In previsione dell'apertura al pubblico, nel 2027, del Museo Renault destinato all'esposizione delle collezioni della marca, Renault e Artcurial Motorcars annunciano la vendita straordinaria all'asta di 100 modelli storici che ripercorrono oltre un secolo di innovazione e passione automobilistica. La vendita all'asta si svolgerà il 7 dicembre a Flins-sur-Seine, nella regione parigina, presso lo storico centro Renault e il futuro Museo Les collections di Renault, che riunirà auto storiche, opere d'arte e documenti d'archivio collegati a 125 anni di storia della marca. Saranno battuti all'asta un centinaio di veicoli storici, di cui Renault possiede più esemplari (conservandone almeno uno per ogni modello), nonché una selezione di un centinaio di oggetti, tra cui modellini, tute da pilota e articoli vari. (6 novembre 2025)
SULLO SCHERMO213
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DRACULA: L'AMORE PERDUTO / Fantasy
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, è nelle sale italiane ‘Dracula - L'amore perduto’ (‘Dracula: A love tale’), film francese diretto da Luc Besson. Nel cast Caleb Landry Jones, Christoph Waltz, Matilda De Angelis, Zoë Bleu Sidel. Distribuisce Lucky Red. Dura 129 minuti
Il conte Vladimir Dracula (Caleb Landry Jones) rinnega Dio per la morte dell'amatissima moglie Elisabeta (Zoë Bleu Sidel) e si tira addosso la maledizione eterna di essere un vampiro, che vaga nei secoli e nei luoghi, animato da un solo desiderio: ritrovare l'amore perduto. Lo ritrova dopo 400 anni a Parigi, in piena Belle Epoque, dove si è introdotto nella buona società come artista e dove attrae, grazie a un profumo, donne belle ed eleganti, che finiscono per rimetterci la giugulare diventando vampiri esse stesse e di lui succubi. Tra queste c'è Maria (Matilda de Angelis), cruciale nell'individuare Elisabeta nella giovane Mina, che un po’ per volta, a colpi di déja vu, rivive il passato e si offre al morso del ritrovato amore. Non mancano il tetro castello in Transilvania con una masnada di gargoyle fatti con la CGI come servitori e il prete esorcista che va alla ricerca di Dracula con gli arnesi del caso. Ma non è la classica gotica tregenda kitsch, a base di denti, sangue, paletti e orrore. Qui l'orrore è ammorbidito, subordinato al racconto di un amore tanto forte e da una residua umanità da indurre Vladimir all'estremo sacrificio. Più fantasy che horror ma grande spettacolo.