Massimo Guastini lascia la presidenza dell'Adci, Nicola Lampugnani presidente ad interim
Guastini lascia a undici mesi dalla fine del 2° mandato un Club in buona salute, convinto che sia il momento ideale per passare le consegne a un gruppo di lavoro molto attivo. Sul blog dell'associazione fa il consuntivo di 5 anni di presidenza, tra tante iniziative messe in piedi, molti obiettivi raggiunti e solo qualche piccola insoddisfazione
2 febbraio 2016 - Dopo cinque anni, Massimo Guastini lascia la presidenza dell'Art Directors Club, con undici mesi di anticipo sulla scadenza del 2° mandato. Lo annuncia sul blog dell'associazione dicendosi convinto “che sia il momento giusto per farlo” e per dare tempo alla preparazione della successione. “Il Club sta bene. Meglio di quanto non stia il settore in generale - scrive Guastini –. Non avrei altri obiettivi concretamente perseguibili nei restanti undici mesi. Credo sia il momento ideale per passare le consegne a un gruppo di lavoro che in questi due anni ha fatto cose importanti”.
Nicola Lampugnani diventa il 14° presNicola Lampugnaniidente dell'Adci, ad interim per sua scelta, fino all'assemblea del 27 febbraio quando dovranno essere definiti presidente e consiglio direttivo.
Tra i tanti obiettivi raggiunti, dal nuovo statuto al lancio di IF! Italian Festival, Guastini è particolarmente orgoglioso di poter citare il ‘Manifesto Deontologico’ dell'Adci, messo a punto con Annamaria Testa e Pasquale Barbella, e le tante iniziative per promuovere una pubblicità che rispetti le donne e il loro ingegno. Si dispiace, tuttavia, che le donne iscritte al Club siano passate nei cinque anni solo dall'11% al 25% mentre dovrebbero “essere oltre il 50% per rispecchiare il mercato”. Così come i soci under 30 dovrebbero essere almeno il 60% e sono invece meno della metà.
Presidente politico e battagliero, ha collezionato sei diffide da avvocati, ma non si pente: “La carica comporta l'esprimersi con chiarezza contro le ingiustizie, le scorrettezze e le cattive pratiche che inquinano anche il nostro settore”.
Ecco il testo integrale del suo commiato:
Lascio la presidenza dell'Art Directors Club Italiano dopo cinque anni, perché è il momento giusto. Il Club sta bene. Meglio di quanto non stia il settore in generale. E sicuramente è messo meglio rispetto alla fine del 2010. Lo dicono i numeri.
Non avrei altri obiettivi concretamente perseguibili nei restanti undici mesi del mio (secondo) mandato e quindi credo sia il momento ideale per passare le consegne a un gruppo di lavoro che in questi due anni ha fatto cose importanti. Lascio un Consiglio Direttivo forte e compatto, con tutte le qualità necessarie per continuare a fare molto bene e guidare il Club anche oltre la scadenza di questo mandato.
Nicola Lampugnani diventa pertanto il XIV Presidente dell'Adci, ad interim per sua scelta.
Presidente e Consiglio Direttivo del Club verranno definiti e ufficializzati nel corso della prossima Assemblea Soci, fissata per il 27 febbraio 2016 presso Acqua su Marte, in modo da permettere a tutti gli iscritti Adci di approvare il nuovo assetto.
Sono molti i Soci che mi hanno supportato in questi anni. A sette rivolgo un ringraziamento speciale.
Annamaria Testa e Pasquale Barbella, per tantissime cose, tra cui il Manifesto Deontologico Adci. http://www.nuovoeutile.it/pdf/manifesto_deontologico_Adci.pdf Difendiamolo nelle sale riunioni e soprattutto pratichiamolo. Solo rispettando la società di cui siamo parte ne verremo ricambiati (è un suggerimento che vale anche per le aziende).
Paola Manfroni e Mizio Ratti per tutto quello che mi hanno aiutato a realizzare nel primo triennio.
Vicky Gitto. È stato Presidente (perfetto) dell'Adci Award per ben due edizioni, gestendolo impeccabilmente con trasparenza, diplomazia e senso di responsabilità. Mai una lamentela o una recriminazione. Un caterpillar nel risolvere le inevitabili menate. Generoso nel condividere contatti personali utili al bene del Club.
Alessandro Orlandi e Paolo Iabichino. Non mi hanno mai detto "perché non fai questo?”, semmai “perché non facciamo questo”? Due colleghi che mi hanno dato, e non drenato, energie. È stato un piacere conoscervi.
Di cosa non sono soddisfatto. 1. Le donne iscritte al Club sono passate dall'11% al 25% durante i miei cinque anni di presidenza. Dovrebbero in realtà essere oltre il 50% per rispecchiare il mercato.
2. I Soci Under 30 dovrebbero essere almeno il 60%. Non ho gli ultimi dati, ma credo che siano attualmente meno del 30%.
Di cosa non mi pento. Delle ragioni che mi hanno procurato sei diffide da vari avvocati. La carica di Presidente dell'Adci è anche un onere perché comporta l'esprimersi con chiarezza contro le ingiustizie, le scorrettezze e le cattive pratiche che inquinano anche il nostro settore.
Tic Tac in versione Halloween giocosa. Campagna social e in CTv di McCann
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Tic Tac Ferrero si traveste per Halloween con nuove etichette a tema. Ogni confezione, già disponibile nei punti vendita, diventa unica, portando con sé le good vibes di Tic Tac e reinterpretando la ricorrenza in chiave giocosa e con il consueto tone of voice ironico e fresco del brand. Con concept creativo ideato e sviluppato da McCann, la campagna vive sui canali social e su Connected Tv, invitando il pubblico a festeggiare Halloween con la positività di Tic Tac La produzione è di Tokio Studio. Alex Soci è regista e direttore della fotografia. (24 ottobre 2025)
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'Più fa freddo, più vinci’ con Arexons e Il Meteo. Arexons lancia la promo invernale ‘Più fa freddo, più vinci’ in collaborazione con Il Meteo, operazione che lega il valore dei premi alle temperature più rigide registrate in Italia
Prolungata fino al 2030 la partnership di Lidl con la UEFA per il calcio femminile. Lidl prosegue nella partnership con l'UEFA a fianco delle nazionali femminili fino al 2030
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YouTube lancia un sistema di likeness detection contro i video fake generati dall'AI. YouTube vara un sistema di likeness detection (individuazione di somiglianze), progettato per segnalare video fake realizzati con l'intelligenza artificiale
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‘Passione’ tema portante di Focus Live 2025 a novembre a Milano. Torna Focus Live, ottava edizione del ‘festival del sapere’ promosso dal mensile di Mondadori diretto da Gian Mattia Bazzoli
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‘Artificial Beauty’. Alla Fabbrica del Vapore in mostra la nuova estetica tra classico e IA
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Dal braccio robotico agli ambienti immersivi in cui Amore e Psiche di Canova si moltiplica in un gioco infinito di specchi, dalle sculture di nuove Veneri ad avveniristiche Nike di Samotracia, passando per video installazioni e omaggi a Andy Warhol. Resta aperta fino al 25 gennaio alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra ‘Artificial Beauty’ di Andrea Crespi, trenta opere per indagare la metamorfosi della bellezza tra il classico e l'IA : non più armonia delle forme, ma territorio di sperimentazione e tensione tra fisico e digitale, umano e macchina, emozione e algoritmo. È la prima grande esposizione istituzionale di Crespi, co-prodotta da Fabbrica del Vapore e dal Comune di Milano con il patrocinio di Regione Lombardia, e fa parte del programma ufficiale Mostre Comune di Milano 2025. Sponsor sono Cupra e BPER, media partner è Urban Vision. Artificial Beauty apre con l'opera-manifesto ‘Have no fear of perfection’ che indaga il concetto di bellezza nell'era tecnologica, dove l'estetica è ridefinita da nuovi canoni e resa artificiale da strumenti digitali che trasformano il reale. E approda ai Future Magazine, le cover di domani, di numeri zero di riviste non ancora esistenti, in cui le protagoniste non sono più modelle o celebrità, ma umanoidi levigati. Crespi invita a una riflessione sull'umanizzazione della macchina e sulla meccanizzazione dell'uomo: più rendiamo la tecnologia simile a noi, più le concediamo di sostituirci. (24 ottobre 2025)
SULLO SCHERMO212
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IL CONO D'OMBRA. LA STORIA DI DENIS BERGAMINI / Docuserie
Il 27 e 28 giugno è andato on air con due puntate per serata, in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport e in streaming su Now, per essere poi sempre disponibile on demand, la docuserie ‘Il cono d’ombra’ sul caso di Denis Bergamini, produzione di Sky Original. La regia è di Paolo Negro che è anche autore insieme a Deborah Campanella e a Pablo Trincia che conduce in video il racconto. Un cold case fatto di silenzi, contraddizioni, depistaggi e infinito dolore per la famiglia. La sorella Donata ha dedicato decenni a cercare di avere giustizia. La storia era già stata oggetto del podcast omonimo di Pablo Trincia realizzato da Chora Media per Sky TG24.
Denis Bergamini, calciatore in forze al Cosenza Calcio, il 18 novembre 1989 a 27 anni è travolto e trascinato da un camion sulla statale che corre lungo la costa ionica calabrese. Era in auto con la sua ex, Isabella Internò, con cui aveva avuto una storia travagliata e che non ne aveva mai accettato la fine, che dichiarò tra le lacrime che Denis era sceso e si era suicidato buttandosi sotto al camion. Era sera, era fine turno per la pattuglia intervenuta, era sabato, sia la ragazza che il camionista concordavano sulla tesi del suicidio: con immensa sciatteria fu presa per buona. La famiglia, gli amici, i compagni di squadra non ci credettero mai. La docuserie racconta la lunga battaglia per la verità, contro il cono d’ombra sceso sul tragico evento, attraverso testimonianze di chi ha amato Bergamini, materiale d’archivio, atti processuali, video girati da Denis stesso, creando perfino un rendering della parte della statale oggi non più esistente. A distanza di 35 anni, nel 2024, il caso viene riaperto e Isabella Internò condannata in primo grado a 16 anni per omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti. Il corpo riesumato, trovato in un inatteso buono stato di conservazione, fece emergere la verità, quella che nel 1989 non si era voluta vedere: sotto il camion fu lanciato un morto. La docuserie mostra cosa significhi davvero cercare giustizia quando il tempo sembra giocare contro, e quando la verità è stata a lungo ignorata. Il processo d'appello si terrà il 21 ottobre a Catanzaro. La docuserie potrebbe avere un episodio extra.