Eataly entra nell'hôtellerie con un accordo in esclusiva per tre anni che prevede consulenza, creazione di menu dedicati, eventi. Intanto il patron Oscar Farinetti si prepara all'Expo e preannuncia nell'occasione anche il lancio, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, di un ‘Marchio Unico Italia’ a tutela del prodotto agroalimentare italiano nel mondo. Lo supporterà una grande campagna di advertising globale con ‘testimonial a costo zero’
29 gennaio 2015 - Eataly di Oscar Farinetti, il centro gastronomico che ha fondato il suo successo sulla biodiversità e la ricchezza dei prodotti italiani, su luoghi informali di vendita e consumo e sul credo “meno cucina e più mercato di stagione”, entra nell'hôtellerie, grazie a un accordo in esclusiva per tre anni con Starhotels, la catena alberghiera italiana guidata da Elisabetta Fabri. La partnership tra cibo a marchio Eataly e l'ospitalità di Starhotels prevede la creazione di menu dedicati, di eventi e collaborazioni con chef stellati, di consulenza e supporto nella selezione e nella valutazione dei prodotti e delle materie prime. Per StarHotel, che finora non aveva ristorazione diretta in Italia ma si appoggiava a operatori esterni, è un salto di qualità nell'offerta gastronomica.
Il primo hotel a inaugurare la formula sarà dal 1° febbraio il Rosa Grand di Milano, con l'intenzione anche di offrire ai futuri visitatori dell'Expo “la miglior esperienza possibile dello stile inimitabile del vivere all'italiana, che ha nella nostra cultura enogastronomica uno dei valori più importanti ” come ha sottolineato Fabri. Poi man mano l'accordo verrà esteso agli altri hotel, ad oggi 24 (20 a 4 stelle in Italia, un 5 stelle a Parigi, un deluxe a New York e due boutique hotel a Londra) per un totale di 3.791 camere, in cui soggiornano ogni anno oltre 1.500.000 di persone di tutto mondo.
Intanto l'inarrestabile Farinetti, vero campione di un'Italia capace di rimboccarsi le maniche e darsi da fare in qualsiasi congiuntura, tra l'imminente apertura di Eataly a San Paolo in Brasile, quella in progetto a Londra in Oxford Street, la voglia di essere chiamato dalla nuova Alitalia di Montezemolo e il progetto di una Disneyland del cibo nella food valley emiliana, si prepara a portare il suo brand e il suo mood all'Expo, nei venti ristoranti regionali in due padiglioni di 8mila mq. E si dice convinto che l'esposizione sarà meravigliosa, di grandissimo successo e che arriveranno molti più visitatori del previsto: “almeno 30 milioni di cui 10 dall'estero”.
Sarà l'Expo anche l'occasione per il lancio di ‘Marchio Unico Italia’, marchio ombrello dei vari Docg, Dop, Igp, Doc, con cui contrassegnare i cibi tipici prodotti in Italia con materia prima italiana, strumento anche di contrasto alla contraffazione che fattura nel mondo 66 miliardi di euro, il doppio del valore delle nostre esportazioni di agroalimentare. ‘Marchio Unico Italia’ fa parte di un progetto presentato al Ministero delle Politiche Agricole e Farinetti ha già pronta anche l'idea di una grande campagna pubblicitaria per farlo conoscere nel mondo: “Useremo testimonial a costo zero: Cristoforo Colombo, Leonardo da Vinci, Dante, Marco Polo”.
Intanto, per il lancio in comunicazione della partnership con StarHotel, si prevede cartellonistica all'interno degli hotel e loghi ad hoc sui menu. La creatività è interna, come per tutte le iniziative della catena, ad opera dell'house agency Eataly Design.